Flora e fauna
Questa piccola area umida (89 ha ca., di cui 22 ha ca. di zona umida centrale di Riserva e 67 ca. di aree bonificate soggette ad allagamento stagionale) rappresenta una delle ultime aree umide locali, nei secoli bonificate per sottrarre terreni alla palude “letto di febbri e nido di moria” (Repetti E., 1833).
Alla ricchezza (in termini naturalistici) tipica delle zone umide è andato nei secoli subentrando un territorio sempre più impoverito e assediato da centri abitati, arterie stradali, zone industriali in espansione.
Ed è anche in piccole aree vicine alle città che ancora possiamo trovare dei “rifugi” per piante ed animali che resistono adattandosi alle mutate condizioni circostanti, luoghi da salvaguardare e valorizzare principalmente a scopo educativo, oltre che conservativo.
L’Oasi della Contessa presenta specie e popolamenti vegetali tipici delle aree umide dulciacquicole: l’invaso centrale (di origine artificiale) presenta un ben strutturato canneto palustre ed è stato ricolonizzato negli anni anche dalle due specie di tifa, da varie specie di giunchi, da carici e altre ciperacee, accompagnati da presenze arboreo-arbustive di frassini, olmi, salici e tamerici che danno luogo a belle fioriture assieme agli iris gialli, ai ranuncoli d’acqua e alla salcerella. D’interesse la presenza della specie lianosa Periploca graeca L., relitto termoigrofilo terziario (inserito nelle liste di protezione regionali e nazionali).
La piccola zona umida costituisce un valido punto di riferimento per anfibi, rettili, mammiferi che popolano i boschi vicini e per l’entomofauna, ma la componente che fa da regina è l’avifauna acquatica, ben rappresentata in tutte le stagioni durante le fasi di nidificazione, migrazione, muta o svernamento, con specie stanziali, migratrici o nidificanti.
Le acque dell’invaso, i canneti e i campi allagati offrono habitat adatti a gruppi di anatre, rallidi, aironi, limicoli, passeriformi e rapaci.